In memoria di Pietro Mirabelli

Questa non è la mia storia. E anche la mia storia, ma è la storia di tutti quelli che fanno la vita che faccio io...

IL PROCEDIMENTO DI INDAGINE SULLA MORTE DI PIETRO AD UNA SVOLTA

Dopo oltre cinque anni dalla data dell'incidente mortale a Pietro, e nonostante il tentativo di mandare in prescrizione il procedimento allungando a dismisura i tempi, siamo finalmente ad un momento di svolta dell'indagine. 

http://www.tio.ch/News/Ticino/Attualita/1066907/Mio-marito-e-morto-in-quel-cantiere-e-non-so-ancora-la-verita

Di seguito un altro articolo da "Ticino On-line"

 

Dopo la festa, l'inchiesta. Che poi, in realtà, non è certo iniziata ieri. Ha covato in silenzio, per anni: la svolta alla fine è arrivata - combinazione - all'indomani della cerimonia alla galleria di base del Ceneri. Proprio il cantiere dove, nel 2010, Pietro Mirabelli morì travolto da una parete di roccia. Il procuratore generale John Noseda ha chiuso lunedì l'istruttoria di un procedimento penale che vede indagate per ora tre persone fra ex colleghi e superiori dell'operaio italiano che, quel giorno, si trovavano in cantiere. La conferma arriva dal Ministero Pubblico. L'ipotesi di reato è omicidio colposo, per inadempienze in materia di sicurezza.

 

L'azienda appaltatrice dei lavori, il colosso italiano Condotte Cossi, non è nuova ad accuse del genere. Diversi i procedimenti aperti oltre confine (e alcuni chiusi, perché andati in prescrizione) tra cui un'inchiesta della Procura di Reggio Calabria che ha portato, nel 2012 (vedi articolo), all'arresto di diversi manager del gruppo a seguito del crollo di una galleria autostradale. Tra gli elementi al vaglio degli inquirenti italiani, oltre a presunti legami con la 'ndrangheta, ci sono procedure di lavoro simili a quelle riscontrate in Ticino. Lavori svolti in fretta e furia, protocolli di sicurezza non rispettati: pratiche più volte denunciate anche dai sindacati nostrani, a cui sarebbe riconducibile l'incidente in cui perse la vita Mirabelli.

 

Per il Ministero Pubblico, le responsabilità sono da cercare all'interno dell'azienda. La quale, da noi contattata, non ha per ora rilasciato commenti. I giochi sono ancora aperti: stando alle informazioni raccolte, il numero degli indagati potrebbe ancora salire, fino a cinque. Lunedì il procuratore interrogherà altri funzionari del cantiere come persone informate sui fatti.

 

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Davide Illarietti
Giornalista
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